Dai funghi, alla birra, all’uva, alle patate, ai formaggi, alle feste di fine transumanza: con l’arrivo dell’autunno, nelle province del settentrione lombardo tornano le sagre che, per oltre sette cittadini su dieci, rappresentano sul territorio un’occasione imperdibile di incontro con i sapori tipici. La stragrande maggioranza dei consumatori, infatti, dichiara di visitare manifestazioni enogastronomiche per acquistare prodotti tradizionali e provare piatti tipici a prezzi popolari in territori magari ancora poco conosciuti e fuori dalle rotte del grande turismo di massa.
La scoperta di sagre e fiere è una vera e propria tendenza spinta anche – sostiene Coldiretti Varese – dall’esigenza di contenere le spese, ma anche di ristabilire un rapporto più diretto con il cibo, la cultura e le tradizioni territoriali, con iniziative di valorizzazione dei prodotti locali con feste organizzate in tutta Italia, nei piccoli e grandi centri. Un momento conviviale alternativo che riguarda sia le località più turistiche, ma anche più spesso le aree interne meno battute dove in molti si accontentano di guardare e curiosare tra le bancarelle.
In tanti colgono l’occasione di gustare cibi e specialità locali presso le feste o negli immediati paraggi: con costi peraltro contenuti, dato che oltre il 40% cerca di contenere le spese in non più di dieci euro a persona: sagre, fiere e mercati di paese in Italia sono dedicati a ricorrenze storiche o religiose, ma soprattutto a prodotti tipici dell’enogastronomia locale che sono molto spesso al centro dei festeggiamenti. Una tendenza positiva che va accompagnata però – continua la Coldiretti – da una maggiore qualificazione dell’offerta che purtroppo non sempre è all’altezza.
Tra i consigli da seguire nella scelta secondo la Coldiretti ci sono infatti la verifica della congruità del “cibo festeggiato” con la realtà produttiva del territorio anche con un occhio alla stagionalità, le garanzie offerte dalla partecipazione delle Istituzioni, dai Comuni alle Parrocchie fino alle organizzazioni di rappresentanza, il coinvolgimento nell’iniziativa di operatori economici locali dai ristoratori agli agricoltori con Campagna Amica.
ìLa necessaria esigenza di qualificazione dell’offerta delle sagre in Italia può essere infatti sostenuta da una più forte presenza delle realtà economiche espressione del territorio come, ad esempio, la vendita diretta dei prodotti agricoli e alimentari delle aziende agricole locali, che garantiscono identità e qualità al giusto prezzo. Una opportunità – conclude la Coldiretti – resa possibile anche dal fatto che l’Italia è il Paese della Ue con la più estesa rete organizzata di mercati contadini con 15.000 agricoltori coinvolti in circa 1.200 farmers market di Campagna Amica.